TRAIL DEL MALANDRINO

Sono contento che ti sia divertito e sono anche fiero per aver avvicinato un'altro amico al Trail!
Condivido in pieno le tue emozioni quando anche a me un volontario in cima al passo dello Strofinatoio mi ha fatto vedere laggiù, lontanissimo, perso nella foschia dell'orizzonte un monte, il Libro Aperto per l'appunto, ultimo monte da salire!!!!!!!!!
In quel momento mi sono mancate veramente le forze, però alla fine dopo non so quanto tempo dalla cima del Libro Aperto è stato mitico il girarsi e cercare con lo sguardo la piccola incisione dello Strofinatoio su una cresta lontanissima a sua volta persa nella foschia dell'orizzonte e dirmi "ce l'ho fatta!!!"
A presto amico Malandrino!

P.S. hai notato che i Toscani non tracciano i sentieri a zig-zag per salire le montagne ma ci vanno su belli dritti che sembrano tracciati con la stecca?

OGGI MI SENTO MALANDRINO!!!
Ecco la prima cosa che ho pensato ieri quando ho tagliato il traguardo!!
Erano trascorse 11 ore e 20 minuti dalla partenza a Prato e non nascondo che quando ho visto il gonfiabile con la scritta ARRIVO mi sono emozionato.
Io, nato stradista e maratoneta, mi sono ritrovato a fare 70 km in montagna (forse ho preso la Morensite...)…

Si parte il sabato mattina per raggiungere Padova in macchina con Stefano Buosi, Valter Possamai, Sergio Dal Cin e Diego Zandonà tutti del gruppo Mercuryus ( tranquilli, ho difeso e portato alto il nome della Scuola di Maratona).
Alle 11 più o meno si parte con la corriera veneta direzione Prato dove arriviamo, dopo sosta banchetto tipo catering, verso le 16.00.
Sistemazione nella scuola elementare di Figline, siamo i primi ad arrivare quindi ci possiamo accaparrare un materassino per riposare e dormire ?!?
Sembra strano, guardi le altre persone e ti chiedi “ma ho portato tutto?” “ma quello che ci fa con uno zaino da monte Everest?”…
Arriva l’ora del pasta party e mi ritrovo un tipo davanti a me che si mangia porzione di pasta , bistecca, spinaci, fagioli, un panino in 2 minuti esatti, meglio di Bolt!!!
Ore 21 breafing pregara con il Kappadocio che aggiorna la situazione meteo in quota (infatti nel pomeriggio ha tempestato e scaricato l’impossibile!!!) e ci illustra il percorso di gara (anche se ho capito che il trail non è una gara!!).
Ok, è ora di preparasi, tu che metti? Pantaloni corti o lunghi? (domanda di Morens, a me lo chiede, l’ultimo arrivato nel mondo trail… )
Ci trasferiamo alla partenza e si inizia a respirare la voglia di partire per questo lungo viaggio.
Ore 00.05 partenza, piccolo giro nel parco e poi via, si inizia subito a salire.
Con la lampada frontale tutto non percepisci tutto quello che sta intorno a te, però i panorami quelli si….bellissimi!!
Dopo circa un’ora di gara mi ritrovo da solo, in mezzo al bosco e inizio a pensare a chi me l’ha fatto fare (Morens forse??).
Raggiungo il primo ristoro e bevo molto volentieri un bel bicchiere di Coca-Cola, perché ho imparato che durante i trail si beve la coca..boh…non so perché ma va giù che è un piacere….
Non nascondo che verso le 2 mi prende una sonno che poco ci manca che mi fermi a dormire in una macchina del soccorso alpino !!!
Al secondo ristoro, circa km.21 mi aggrego ad un gruppetto di 2 ragazzi ed una ragazza (che sarà poi la seconda ragazza in classifica) di Ascoli Piceno.
Qui ragazzi la mia mente e la mia testa segnavano rosso; avrei voluto fermarmi non lo nego, stavo davvero per togliermi il pettorale e mandare a fanculo tutto e tutti…
Poi ho pensato “Federico, calma, respira, andiamo avanti con calma….”
Come detto prima seguo il trio e arriviamo a Pracchia (non Fracchia) ore 5 dove il primo è passato “solo” un’ora prima di noi…
Da qui, gente, la gara cambia e l’aveva detto anche il Kappadocio : chi arriva qui stanca pensi bene a cosa fare, da qui non si scherza più…
Infatti iniziano tre ore di salita in mezzo al bosco, terribile, senza un attimo di sosta si sale, sale, sale…
La ragazza mi dice che siamo più o meno al 46 km, cosa confermata anche da un forestale al rifugio dove era previsto il ristoro; un ragazzo del luogo mi dice “adesso ancora una salitina (loro le chiamano cosi..salitine), poi 7-8 km di sali scendi dove puoi correre.
Wow dico 46+8 fa 54, siamo messi bene…
Era vero, c’erano si questi sali scendi corribili, adatti a me maratoneta, ma sapete che succede??
Incontro Fabio, organizzatore del pullman, e chiedo il chilometraggio, lui guarda il Garmin e mi dice “50 km e cento metri più o meno”…
Come come?? No guarda non funziona bene il tuo gps è impossibile!!!
Non convinto chiedo delucidazioni ad un punto soccorso e mi rispondono “da qui all’Abetone a piedi circa 16 ore!! “ 16 che???
Si ma tu correndo ce ne impieghi meno!! Ah si è vero…mi chiamano il Bolt del Consiglio!!!
Poi ti indica in lontananza il colle chiamato Libro Aperto, è come se da in cima al Visentin ti dicono “guarda la laguna di Venezia…”..lontanissimaaaaaaaaaaa!!!
Riparto un po’ abbattuto ma non ho altra scelta, dai su Federico, crederci sempre mollare mai!!!
Mi riaccodo al terzetto almeno per la compagnia e si prosegue in questi sali scendi pazzeschi, prima di arrivare sul crinale, dove per fortuna non piove, altrimenti c’era veramente da farsi male visto il vuoto che avevi alla tua sinistra!!!
Si arriva all’ultima cima del Libro Aperto e da li inizia l’ennesima discesa verso l’ultimo ristoro.
I miei piedi ormai pulsano e anche il ginocchio sinistro mi invita ad arrivare il prima possibile!!
Gli ultimi 3 km, compreso una breve “salitina”, sembrano la Candaglia (vero Morens??) ad ogni curva sembra di essere arrivati alla fine ed invece…
Ecco, si, ci siamo, la strada asfaltata, i birilli arancioni per delimitare il percorso, la piazza, lo striscione arrivo, ci facciamo vicini ed arriviamo tutti e quattro insieme, come è giusto che sia!!
Sono le 11.30 di domenica 5 giugno 2011.
Oggi mi sento Malandrino.